Nel 1952 lo scultore accetta la proposta fatta dall'architetto Angiolo Mazzoni di soggiornare in Colombia per collaborare come scultore al progetto architettonico del Monumento agli Eroi, da lui ideato su richiesta del governo di quel paese con decreto del 9 aprile 1952.
Nella fotografia dello studio si vede il modello del progetto che fu ben iniziato nella sua realizzazione, ma purtroppo interrotto e non portato a termine come stabilito, per l'improvviso colpo di stato del generale Rojas Pinilla (1953).
Dopo una lunga sospensione, il complesso fu realizzato, anche se ridimensionato rispetto all'ambizioso progetto, che prevedeva una piazza di circa 200 metri quadri, con piscine nelle quali si sarebbero specchiate otto statue bronzee di soldati delle varie armi alte 5 metri e una torre a base rettangolare di 57 metri in altezza, contenente gli otto piani di un museo delle glorie civili e militari della nazione; sui fianchi della torre quattordici altorilievi in marmo apuano, ciascuno di circa tre metri e mezzo per undici, traforati e a doppia faccia, con quella interna visibile dai saloni interni del museo, raffiguranti le principali epopee storiche della Colombia.
La monumentale opera scultorea "double face" costa un notevole impegno di ricerca iconografica allo scultore e proprio l'esercizio di documentazione storica su queste culture sembra aver influenzato il suo gusto plastico con nuove soluzioni di modellato, più¹ rigido e tagliente rispetto al passato.